Telemedicina: l’intervento di Marcella Marletta al Consensus Meeting

Il numero crescente di anziani e malati cronici, specchio di un’evoluzione demografica in atto nel Paese, rende necessaria una profonda revisione della rete strutturale dei servizi sanitari. Di fronte alla trasformazione dei bisogni medici della popolazione, la nuova sfida è rappresentata dal rafforzamento dell’assistenza medica in ambito territoriale. Intervenuta nel corso del Consensus Meeting in tema di Telemedicina, ha evidenziato l’impatto positivo e il ruolo crescente che questo campo ha nella realizzazione di nuovi modelli assistenziali, capaci di fornire un’interazione diversa e innovativa tra gli operatori e la popolazione. In questo senso la Telemedicina si identifica come una soluzione in grado di coniugare da un lato il miglioramento della qualità del servizio e dall’altro una riduzione della spesa a carico del SSN.

Dal punto di vista prettamente economico, l’applicazione di questa tecnologia in tutto il territorio nazionale consentirebbe un risparmio stimato intorno a 1,4 miliardi di euro. Nel contempo l’assistenza garantirebbe sia una maggiore eguaglianza di accesso alle cure sia una migliore efficienza di tutto il sistema sanitario, diminuendo tempi di attesa e ricorso all’ospedalizzazione. Marcella Marletta si è soffermata sulla crescente informatizzazione del Paese, dove quattro italiani su dieci cercano informazioni mediche online e quasi il 60% si affida al web per comprendere al meglio le indicazioni del medico.

I dispositivi mobile offrono oggi così la possibilità al paziente di essere aggiornato ovunque e in qualsiasi momento sul proprio percorso di interazione con la rete di assistenza sanitaria. In tale contesto rientra anche lo sviluppo della Mobile Health, intesa come insieme di applicativi software accessibili da dispositivi mobile e dedicati al mondo della salute, grazie alla quale il cittadino può agevolare ulteriormente la tutela del proprio benessere. Applicabile da maggio 2020, il nuovo regolamento approvato dall’Unione Europea regolamenta questo settore, enfatizzando il criterio della destinazione impressa al software dal fabbricante.

A conclusione del proprio intervento, Marcella Marletta, oltre a entrare nel merito delle nuove norme comunitarie, ha reso evidente come l’intervento regolamentatore sia reso opportuno al fine di opporsi al rischio che i pazienti, sulla base di interpretazioni e valutazioni errate dei dati, favoriscano terapie e diagnosi prive di controllo medico e nocive per la propria salute. A ciò, il Direttore generale dei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico ha aggiunto un fattore di preoccupazione per il futuro, relativo alla qualità dell’informazione e della tutela dei dati personali.